Il mausoleo di Galla Placidia a Ravenna, Patrimonio Mondiale Unesco.
Ravenna è la città più famosa per i suoi monumenti paleocristiani e i mosaici bizantini. Otto siti qui presenti rientrano nella lista dei patrimoni mondiali dell’UNESCO, e il Mausoleo di Galla Placidia compare tra questi.
- Chi era Galla Placidia?
Aelia Galla Placidia, la probabile mecenate della costruzione dell’edificio era la figlia di Teodosio I e Galla (392 – 450 d.C.). Appartenente alla nobiltà bizantina, dopo numerosi intrighi di palazzo si trovò reggente dell’Impero Romano d’Occidente per il figlio minorenne, che divenne imperatore Valentiniano III.
Come reggente, Galla Placidia si impegnò in numerosi grandiosi progetti di costruzione a Roma, Gerusalemme e Ravenna. Oggi è famosa soprattutto per il suo mausoleo, che ha i più antichi mosaici sopravvissuti a Ravenna.
Galla Placidia ebbe la fortuna di morire nel novembre del 450, pochi mesi prima che gli Unni, guidati da Attila, iniziassero a razziare l’Italia. Morì a Roma ed è altamente improbabile che i suoi resti siano mai stati sepolti a Ravenna. Alcuni storici si chiedono anche se l’edificio sia mai stato un mausoleo, ma piuttosto un oratorio o una cappella dedicati a San Lorenzo.
E’ molto più probabile che Galla Placidia sia stata sepolta nella Rotonda di Santa Petronilla accanto alla Basilica di San Pietro a Roma. La rotonda è nota per essere stata il mausoleo della famiglia di Teodosio e la stessa Galla, pochi mesi prima della sua morte, fece spedire il corpo di Teodosio II da Costantinopoli per essere seppellito lì.
- L’esterno del Mausoleo
Il Mausoleo di Galla Placidia è un piccolo edificio in mattoni senza pretese ospitato nel cortile della magnifica Basilica di San Vitale di Ravenna. La sua costruzione risale al V secolo, durante gli ultimi anni dell’Impero Romano d’Occidente, è quindi antecedente alla realizzazione della basilica.
L’edificio cruciforme latino (12,75 x 10,25 m) è piuttosto disadorno esternamente, con persino la sua cupola in mattoni nascosta da una piccola torre quadrata anch’essa in mattoni. La luce penetra attraverso le fessure delle finestre in alabastro.
- I mosaici del Mausoleo di Galla Placidia
L’edificio in sé è piccolo e senza pretese, ma l’interno è quasi completamente ricoperto da mosaici dell’inizio del V secolo. Ad eccezione delle parti inferiori del muro rivestite in marmo giallo, il resto delle pareti e del soffitto del Mausoleo di Galla Placidia è interamente tappezzato di tessere colorate.
Descritti dall’UNESCO come “tra i migliori esempi sopravvissuti di arte musiva in Europa”, i mosaici sviluppano temi iconografici legati alla vittoria della vita eterna sulla morte.
La lunetta settentrionale mostra (un imberbe) Cristo pastore circondato da pecore mentre la lunetta meridionale mostra San Lorenzo con una graticola – il simbolo del suo martirio. Le pareti superiori della stanza centrale raffigurano gli apostoli. Tuttavia, sono le volte a botte e le arcate a presentare i mosaici più impressionanti. La celeberrima volta blu scuro con stelle bianco-dorate è artisticamente di altissima qualità.
I tre sarcofagi qui ospitati sono vuoti e di origine incerta. È stato a lungo affermato – quasi certamente erroneamente – che contenessero i resti di Galla Placidia, di suo figlio Valentiniano III e del suo secondo marito Costanzo III.
L’ingresso al Mausoleo di Galla Placidia è rigidamente regolamentato: per via delle sue dimensioni contenute i visitatori non possono soffermarsi nell’edificio oltre i 5 minuti. Ne consegue che la prenotazione sia caldamente raccomandata.