Toscana

La riserva naturale di Diaccia Botrona

La Toscana è una terra ricca di scenari naturali e di paesaggi tra i più affascinanti di tutta la Penisola. La Riserva di Daccia Botrona (Grosseto), nella maremma toscana, è un area che vale assolutamente la pena di visitare, per godere di un connubio tra flora e fauna unico ed impareggiabile.

Petitverdot: Matteo Vinattieri, CC BY 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by/3.0, via Wikimedia Commons

Situata tra Castiglione della Pescaia e Grosseto, la riserva è un’imponente area protetta estesa su più di 1000 mille ettari di zona umida. L’ecosistema che si è venuto a creare a Daccia Bortona è uno dei più importanti di questa tipologia non solo della regione Toscana ma dell’Italia intera. L’origine della riserva fa tornare molto indietro nel tempo, all’epoca in cui, per combattere la diffusione della temibile malaria, il Lago Prile (o Preglio), che prima occupava l’intera area pianeggiante, fu prosciugato. Si tratta delle famose opere di bonifica della Lorena risalenti al Settecento.

Quello che resta del corso d’acqua e delle zone un tempo coperte dalle acque del Lago ha consentito la nascita di un habitat umido unico nel suo genere, ideale per la vita di piante e di animali autoctoni e non.

Molte sono infatti le specie di animali che vi vivono stabilmente ma anche quelle che vi svernano, per poi abbandonare la palude non appena il clima glielo consente. Tra queste abbiamo fenicotteri, aironi, gru, anatre, oche selvatiche, falchi pescatori e albanelle reali. Numerosi sono anche i mammiferi (volpi, tassi, istrici, ricci, donnole, nutrie, lepri, etc.) ed i rettili (testuggini, biacchi, vipere, etc.) che vivono nella riserva.

All’interno dell’area protetta ci sono anche interessanti resti di antichi insediamenti romani (Isola Clodia) e medievali (come il rudere dell’Abbazia di San Pancrazio al Fango). Da non perdere anche la cosiddetta “Casa Rossa”, progettata e costruita dall’ingegnere Leonardo Ximenes per volere di Leopoldo di Lorena (1765) durante i lavori di bonifica.

I mesi da Marzo a Settembre sono il periodo migliore per godere delle bellezze della riserva al meglio. Interessante all’inizio dell’autunno la migrazione degli uccelli che si recano a sud per lo svernamento. Anche l’Inverno nasconde delle suggestioni che faranno la gioia dei birdwhatchers, con il pullulare di uccelli di ogni specie. La Primavera è però la stagione in cui la Baccia rinasce, con nuove migrazioni di volatili e con il fiorire di numerose specie vegetali.

La riserva rappresenta ormai uno dei percorsi naturalistici in Toscana tra i più interessanti.