Liguria

Le Cinque Terre: Monterosso

Tornarci dopo la tremenda alluvione che l’ha flagellato nell’ottobre  2011 fa un certo effetto, ti batte il cuore mentre percorri a piedi la galleria che collega la stazione alla parte “vecchia” del paese, ma poi, una volta “usciti dal tunnel”, si tira un sospiro di sollievo perchè si ci rende  conto che quelle immagini tremende che tutti abbiamo visto sbigottiti in tv sono state cancellate dal duro lavoro dei monterossini, dei tanti volontari (ricordiamo tra tutti gli ultra dello Spezia che invece di stare allo stadio a tifare per la squadra del cuore si sono armati di pale e stivali ed hanno fatto quello che dovevano fare che andava fatto: pulire, tirare su il fango, ridare luce ad un posto che rappresenta l’orgoglio di tutta la Liguria.

E oggi Monterosso, a distanza di poco più di due anni risplende di nuovo. Certo il lavoro di ricostruzione ha cancellato le tracce dei danni dell’alluvione ma nei occhi dei loro abitanti le immagini, la paura resteranno sempre. Ma i monterossini sorridono comunque, festeggiano il carnevale dei bambini (anche se il calendario ci dice che è finito!) offrendo ottimo cibo per tutti.

Andare a Monterosso è sempre un piacere, in tutte le stagioni. Il luogo ti affascina e ti lascia senza fiato ogni volta, il profumo del mare inebria l’aria ed è spezzato qua e la dal profumo di focaccia (strabuona lo garantisco io che di focaccia me ne intendo) che aleggia nei dintorni dei forni, dei negozietti. Passeggiare per le sue vie ciottolate e fermarsi qua e la nei tanti localini che vendono e servono vini divini e le straordinarie acciughe di Monterosso, è uno dei piaceri della vita, soprattutto se si considera che lo si fa ammirando un mare superbo, che invita al tuffo, con un’acqua trasparente che profuma di sale. Monterosso, lo sappiamo, è, arrivando la La Spezia,  l’ultima delle Cinque Terre.

Si trova al centro di un golfo naturale. Dal borgo originario si sviluppa Fegina, una zona più “moderna” che è il punto di riferimento per turisti e bagnanti. A Fegina c’è la stazione dei treni che rende davvero comodo l’utilizzo di questo mezzo per i frequentatori di Monterosso. Che sono davvero tanti, perchè Monterosso rispetto alle altre 4 sorelle (Riomaggiore, Manarola, Corniglia e Vernazza) vanta spiagge molto più ampie e molto più “easy” quindi adatte anche a chi viaggia con prole.

Il paesaggio è senza dubbio il primo dei motivi per i quali si dovrebbe visitare questo luogo, soprattutto se si cerca un mare facile da vivere ma con un’aria ancora selvaggia diverso, per intenderci, dagli classici stabilimenti della Versilia. Ma non è il solo motivo per visitare questo angolo di paradiso.

Il centro storico di Monterosso è un piccola perla da scoprire. Qui si trova la Chiesa di San Giovanni Battista, un edificio che risale al 1244, con una torre campanaria realizzata in pietra verde locale che, in origine, era una torre di guardia isolata dal resto della costruzione. La Chiesa di San Francesco e Convento dei Capuccini risalenti al XVII secolo sorgono lungo il pendio del colle di San Cristoforo. La loro costruzione risale tra il 1619 ed il 1622.

Al loro interno si può ammirare una tela attribuita ad Antoon Van Dyck, un pitutore fiammingo.
Lungo il sentiero boschivo per punta Mesco sorge, a 311 metri sul livello del mare, l’Eremo di Sant’Antonio del Mesco costruito  tra il XI e XV secolo. L’Eremo di Santa Maria Maddalena si trova nell’immediato entroterra di Monterosso. La Chiesa è stata dedicata a Maddalena solo nel 1248.

In alto a 418 metri sul livello del mare sorge il Santuario di Nostra Signora di Soviore.

La statua del Gigante, realizzata in cemento armato è una delle attrazioni più fotografate del luogo. La figura di Nettuno sovrasta la spiaggia chiamata, appunto, Il Gigante. Fu costruita nel 1910 dall’architetto Francesco Levacher e dallo scultore Arrigo Minerbi. La sua altezza è di 14 metri e il suo peso nientedimeno che 170 tonnellate.

Meritevole di visita Villa Montale, dove, potete immaginarlo, ha trascorso parte della sua vita Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura. Di certo qui avrà trovato ispirazione. Ovviamente, è quasi superfluo dirlo, chi visita Monterosso dovrebbe visitare anche gli altri paesi delle Cinque Terre e gli altri meravigliosi dintorni. Vernazza, Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Levanto, Portovenere, Camogli, Nervi, Portofino, la Val di Vara, la Riviera Ligure di Levante, La Spezia.

Monterosso è anche un luogo perfetto per camminare nei sentieri immersi nel verde che regalano scorci panoramici incantevoli. Inoltre, per chi ama la natura, Monterosso offre una miriade di possibilità di ammirare una vegetazione fatta di pino, di valeriana, di ginestra, timo e specie vegetali esclusive di questo territorio. Le escursioni, le passeggiate, le gite in barca sono solo alcune tra le tante attività che questo posto offrono. I sentieri che collegano Monterosso alle altre quattro terre regalano panorami superbi e offrono la possibilità di fare passeggiate sospesi tra cielo e mare.

Tra i sentieri citiamo il Sentiero Alto. Si tratta di un’antica mulattiera, risalente all’epoca romana, che percorre lo spartiacque che divide il litorale dall’entroterra. Il percorso completo, lungo più di 40 chilometri,  si snoda per la maggior parte all’interno delle Cinque Terre. La partenza è  a Levanto e termina a Portovenere e tocca quote di 800 metri.

La via dei Santuari è un altro percorso molto interessante. A questo proposito è bene sapere che ad ognuno dei cinque paesi delle Cinque Terre corrisponde un Santuario. Cinque chiese che sono collegate al proprio borgo e tutte collegate tra loro dalla, appunto,  Via dei Santuari E’ un itinerario storico che si può percorrere a piedi ma anche in bicicletta o a cavallo. Il percorso attraversa orti, terreni terrazzati,  casolari antichi, nuclei abitati e dal quale si possono ammirare panorami incomparabili. Un altro bellissimo percorso è il sentiero Sentiero Azzurro che regala scorci panoramici mozzafiato. E’ un percorso che esisteva già esistente nel Medioevo e che per secoli è stato l’unica via di comunicazione fra gli abitanti del litorale.

Foto CC BY Magnus Manske

Oltre i paesaggi da cartolina Monterosso è meritevole di visita per la sua cucina. Una cucina povera che ancora oggi si distingue per i sapori, i profumi. In primis è doveroso citare il pesce: acciughe, branzini, orate, polpi, calamari, seppie. Le spezie profumano ed insaporiscono il tutto. E poi i limoni di Monterosso: succosi, profumati, ricchissimi di vitamine. E ancora le torte di verdura e i piatti di carne, soprattutto pollami e conigli allevati in zona.

Come raggiungere Monterosso

Monterosso si può raggiungere in auto, in treno e in barca. Tre modi differenti con i relativi “pro” e “contro”. L’auto è di certo la meno consigliata, il treno il modo più semplice anche se ovviamente si deve dipendere dagli orari, la barca il modo più interessante (ma anche il più costoso).

Raggiungere le Cinque Terre e Monterosso in auto

E’ bene ricordare che l’auto non è il  mezzo di trasporto più adatto per visitare le Cinque Terre. La morfologia del territorio è infatti caratterizzata colline a strapiombo sul mare, le strade sono strette e ripide con molte curve. I parcheggi sono limitati e  sempre all’esterno dei centri abitati che sono chiusi al traffico privato. Ma chi proprio vuole utilizzare l’auto può seguire queste indicazioni:

-da La Spezia (14 Km) con la S.S. n°370 “Litoranea delle Cinque Terre” dopo l’uscita usciti al casello “LA SPEZIA-S.STEFANO MAGRA” dell’autostrada A12 Genova-Livorno o A15 Parma-La Spezia. Dal casello si seguono le indicazioni per La Spezia e una volta in città ( 5 km di superstrada) si procede sul lungomare in direzione CINQUE TERRE-Portovenere. Ad un certo punto, dopo l’arsenale militare della Spezia  le strade si dividono: dovrete procedere diritti in salita verso Manarola-Riomaggiore.

Se si vuole invece raggiungere nello specifico Monterosso allora si consiglia un percorso alternativo con l’uscita autostradale a “Carrodano” sulla A12 Genova-Livorno. Al casello si devono seguire le indicazioni per Levanto. Al termine della prima discesa si raggiunge la cittadina di Levanto, si procede per il centro voltando a destra e poi verso Monterosso a sinistra. Alcuni km di salita si trovano le indicazioni per Monterosso poco dopo l’uscita da un tunnel.

Raggiungere Monterosso in treno

La stazione è proprio in prossimità del centro ed è sufficiente uscire dalla stazione per arrivare in spiaggia. Il treno è, anche per questo motivo,  il mezzo più comodo ed economico per visitare le Cinque Terre che si trovano sulla linea La Spezia – Genova. I treni fermano nelle stazioni delle Cinque Terre con cadenza: circa un treno ogni 30-60 minuti. Consigliamo di sostare nelle stazioni di Riomaggiore, Monterosso e Levanto in quanto sono le più servite anche da treni interregionali.

Raggiungere e visitare Monterosso in battello

Un altro modo originale per visitare o raggiungere Monterosso e tutte le Cinque Terre è il  battello. Il modo migliore è attraverso il Consorzio Marittimo “5 Terre golfo dei Poeti” che organizza escursioni che portano a scoprire l’isola Palmaria, l’isola del Tino, l’isola del Tinetto e la grotta di Byron e che consentono di salpare direttamente in una delle Cinque Terre. Le partenze avvengono dalla Spezia, Lerici e Portovenere per ler Cinque Terre, Levanto, Bonassola, Deiva Marina, Moneglia e Portofino. In estate, è possibile partire anche da Marina di Carrara, Marina di Massa, Forte dei Marmi e Viareggio per le Cinque Terre e Portofino.

Per tutte le informazioni potete rivolgervi al Consorzio Marittimo Turistico 5 Terre – Golfo dei Poeti
Via Don Minzoni 13, 19121 La Spezia
Tel: 0039 0187 732987

In ogni caso, qualunque sia il mezzo che si utilizza per arrivarci, una volta a Monterosso ci si innamora di questo luogo e non si andrebbe più via.