Puglia

Tradizioni natalizie nel Salento

Il Salento è, senza dubbio, una delle mete turistiche più amate di questi ultimi anni (qui delle informazioni sul territorio). Ma questa bellissima terra, baciata da mare e sole, non è solo belle spiagge e divertimento estivo, ma anche molto altro tra cui, senz’altro, tradizioni e folclore.

Le tradizioni salentine sono tutte da scoprire e lo sono ancora di più in taluni periodi dell’anno, proprio come quello natalizio. Vediamo, quindi, quali sono le tradizioni natalizie salentine e come si trasforma il territorio in questo magico periodo dell’anno.

Il Natale è molto sentito in tutto il Salento e le tradizioni che si riconducono a questo particolare periodo sono tante e vanno da quelle prettamente locali a quelle che possiamo definire “universali”. Le piazze dei vari paesi si riempiono, ad esempio, di luminarie a tema e di bellissimi alberi di Natale, che fanno rimanere a bocca aperta turisti e abitanti del posto.

Distese di rosso e verde, oro e argento, addobbano le strade, i balconi, le case, proprio come da tradizione. Ma, come abbiamo già anticipato, ci sono anche tantissime tradizioni tipicamente salentine, che non si perde occasione di rispettare alla lettera. Del resto, il Natale è un momento di forte aggregazione, in cui si riuniscono amici e parenti che vivono vicini e lontani e, proprio per questo motivo, si vive all’insegna delle tradizioni tramandate di generazione in generazione.

Una bellissima tradizione, che probabilmente si sta perdendo, riguardava la cena della vigilia di Natale. In questo giorno, le famiglie si riunivano per imbandire una tavola piena di tutte le pietanze caratteristiche del periodo, per poi uscire e prendere parte alla Messa di mezzanotte. La tavola rimaneva imbandita per permettere ai cari defunti di andare a banchettare. Quest’usanza, ormai, si è persa ma in molte case si continua a fare il cenone della Vigilia.

Quali sono le pietanze tipiche del cenone della Vigilia di Natale in Salento? Di certo sulle tavole dei leccesi e dei salentini in generale non possono mancare le “pittule“, frittelle di acqua e farina che possono essere riempite con qualsiasi cosa si desideri e che sono una delle sfizierie più longeve della tradizione. Ma non possono mancare neppure gli spaghetti con le cozze, frutti di mare, il baccalà fritto, le rape “nfucate”. Tutto questo è immancabile, così come sono immancabili i dolci del periodo Natalizio.

Ma anche il pranzo di Natale in Salento è molto sentito e il menu della tradizione prevede: orecchiette e maccheroni al sugo, preparati rigorosamente in casa, pasta al forno o pasta in brodo (magari di cappone); agnello al forno con patate, turcineddhi, ossia involtini di interiora di agnello, cappone in brodo polpette fritte.

I contorni più classici sono i carciofi fritti o le patate. Come anticipato, un capitolo a parte va aperto per i dolci di Natale che sono una delle delizie del periodo. Tipicamente salentini sono i “purceddhruzzi che vengono fatti in ogni casa, a mano, qualche giorno prima di Natale. Sono dei dolci tipici del Salento, ma si trovano anche in Basilicata, e hanno la tipica forma di gnocchetto. Sul nome ci sono molti misteri, ma l’ipotesi più accreditata è che questi deliziosi dolcetti prendano il nome dai piccoli porcellini.

Nella zona di Lecce e nei paesi limitrofi all’impasto viene aggiunto il lievito, cosa che, invece, non si trova nei purceddhruzzi che si mangiano verso la zona di Gallipoli. Fattore comune, invece, è il miele che si trova in abbondanza su questi dolci, assieme alle codette di cioccolato, ai confettini, alla cannella e a tutto quello che suggerisce la fantasia. Inoltre, molto diffuse sono anche le cartellate, rettangolini di pasta fritti e poi passati nel miele e nella cannella. Immancabile, infine il pesce di pasta di mandorla, simbolo del Natale salentino.

Vediamo, quindi, quali sono i più belli e visitati. Il presepe vivente di Tricase è, con molta probabilità, quello più noto e quello più suggestivo tra tutti. Si tratta di un presepe che si sviluppa sul monte Orco ed è tradizione visitarlo, da 35 anni a questa parte. E’, di sicuro, tra i più grandi dato che impegna ben 250 figuranti che lo animano per far rivivere le atmosfere di quella notte a Betlemme. Ma ce ne sono tanti altri in tutto il Salento.

Solo per citarne qualcuno, segnaliamo il presepe vivente di Torrepaduli, il presepe vivente di Gallipoli, il presepe vivente di Lizzanello, che viene preparato con largo anticipo rispetto al Natale per essere certi che tutto sia curato nel minimo dettaglio, e ancora il presepe vivente di Monteroni, che ha anch’esso una tradizione pluridecennale alle spalle, il presepe vivente di Corigliano d’Otranto e molti altri ancora.

Per i salentini è tradizione andare a visitare anche il presepe nell’anfiteatro di Piazza Sant’Oronzo, simbolo e fulcro della festa del capoluogo. Nel periodo di Natale Lecce diventa ancora più bella e suggestiva, regalando a chi la visita delle atmosfere magiche, che rimangono scolpite nel cuore e nella mente. Nell’anfiteatro che si trova al centro della Piazza principale della città viene annualmente allestito un presepe che diventa la meta preferita di tutti quelli che si trovano in città.

Edifici storici e parte dell’anfiteatro di Lecce

Lecce, inoltre, è molto viva durante il periodo natalizio e tantissime sono le occasioni che si hanno per organizzare qualcosa con gli amici, ritrovandosi nei luoghi storici. Inoltre, la messa della notte di Natale al Duomo di Lecce è un qualcosa di imperdibile, per chi ha fede e per chi, invece, è comunque affascinato dalle tradizioni natalizie. Si consiglia, naturalmente, di andare a prendere posto prima dell’inizio della celebrazione, perché è molto affollata, dato che è una notte in cui tutta la città si riversa in chiesa per festeggiare il Santo Natale. La messa è in latino ed è molto suggestiva: da non perdere per nulla al mondo.

Si ringrazia per il contributo della foto NelSalento.com