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Emilia Romagna

Il Battistero degli Ariani

Il Battistero degli Ariani è uno degli otto monumenti paleocristiani di Ravenna tutelati come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Anche questo è il risultato dei principali eventi storici, politici e religiosi che hanno avuto luogo a Ravenna tra il V e il VI secolo.

Battistero degli Ariani: una breve storia

Nel V secolo, Ravenna era governata dall’imperatore goto Teodorico, devoto alla forma ariana del cristianesimo. Dichiarato eresia al Concilio di Nicea nel 325 d.C., l’arianesimo riteneva che Cristo, sebbene di origine divina, fosse creato dal Padre e quindi inferiore a lui. La visione ortodossa sostiene che invece che Cristo sia ugualmente divino (“della stessa sostanza”) come Dio Padre.

Nella nuova capitale dei goti Teodorico realizzò, intorno al V sec., una cattedrale ariana (la Basilica di Santo Spirito) dotata di un battistero, non molto tempo dopo la realizzazione del Battistero Ortodosso di Ravenna. Nel 540 la città cadde sotto il dominio dei bizantini, che posero fine al dominio ariano e barbarico in Italia. 

Circa 10 anni dopo, l’imperatore Giustiniano donò il Battistero degli Ariani alla comunità cattolica della città, che lo trasformò in una chiesa chiamata Santa Maria in Cosmedin. Gli affreschi e le decorazioni originarie furono distrutti. 

Il bombardamento alleato di Ravenna nella Seconda Guerra Mondiale distrusse le strutture che circondavano il battistero, mettendone a nudo l’esterno originale per la prima volta dopo secoli.

Cosa vedere al Battistero degli Ariani

Il Battistero degli Ariani ha una pianta ottagonale, con quattro piccole absidi sui lati opposti. In origine esisteva un ambulacro intorno a sette degli otto lati. Il battistero si trova ora a circa 2,25 metri sotto il livello del suolo moderno.

Non rimane nulla delle decorazioni che un tempo coprivano le pareti, ma la cupola contiene ancora un mosaico splendidamente restaurato raffigurante il battesimo di Cristo e i Dodici Apostoli. La scena centrale è abbastanza simile nel soggetto e nella disposizione al mosaico del Battistero Ortodosso, con la differenza più notevole nella raffigurazione di Cristo, raffigurato giovane e imberbe. 

Il Cristo fanciullo è affiancato da due figure barbute: Giovanni Battista a destra e una personificazione del fiume Giordano a sinistra. Nella tradizione delle raffigurazioni romane degli dei fluviali, viene mostrato come un vecchio barbuto che tiene in mano un giunco ​​(una robusta pianta fluviale), con le corna fatte di artigli di aragosta. È seduto accanto a un vaso, la sorgente simbolica del fiume.

Attorno a questo cerchio centrale è rappresentata la processione dei Dodici Apostoli, guidati da San Pietro e Paolo, verso una croce disposta su un trono. Gli apostoli portano corone ingioiellate, ad eccezione di Pietro che porta le sue chiavi e Paolo che tiene un rotolo.

Una curiosità: prestate attenzione al colore dell’erba ai piedi degli apostoli. La tonalità cambia dal verde chiaro al verde scuro come indicazione del numero di anni necessari per completare questo mosaico.

Ci sono molti altri importanti monumenti bizantini da vedere a Ravenna così come la tomba di Dante, il Museo Arcivescovile e il Mausoleo di Galla Placidia, anche se la città stessa non manca di interesse.